And that’s only the beginning…

2 aprile 2010 Nessun commento

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Broken Wings…

17 agosto 2009 Nessun commento

Accade così, come per incanto, ti accorgi che nulla è come prima…un semplice messaggio, una frase diversa dalle precedenti, un gesto particolare che nel contesto rappresenta un qualcosa di straordinario, rappresenta il cambiamento tanto atteso…e nel leggere questa notizia sorridi, ti senti leggero e pensi alla felicità che sta provando quella persona…lei ce l’ha fatta…ma poi senti uno strano sapore…un sapore amaro…senti che qualcosa in te sta cambiando ma non sono sensazioni nuove…già in precedenza le hai sentite ed ogni volta che le senti capisci sempre più a cosa sono dovute…il vento attorno a te inizia ad alzarsi e diventa freddo come se fosse formato da piccole schegge di ghiaccio…soffia talmente forte che come per istinto allarghi le braccia e le ali accompagnano il movimento…ti guardi attorno e vedi che le piume piano piano si sollevano dalla pelle…iniziano a cadere disegnando attorno a te un piccolo cerchio bianco…più cadono e più il vento si fa intenso portando via quelle già a terra, le vedi volare via…che belle, le prime piume che cadono sono ancora bianche, grandi come un palmo di mano…e ricordi quanti voli hai fatto con loro e di quanto fossero resistenti…pensate, riuscivano a portare il peso di due persone, sembrano tanti fiocchi di neve…però man mano cadono iniziano a diventare sempre più piccole e sempre più tendenti al rosso…le ultime non hanno più nulla di bianco ma sono intrise di sangue son quelle che servivano per gli sforzi maggiori, quelle a stretto contatto con la pelle…alla fine resti li, con la schiena nuda, senti il vento tagliente che la sfiora e rabbrividisci a quella sensazione…poi cadi a terra stremato, ti senti “inutile”…ti mancano le ali e sai che senza di quelle non puoi far nulla…sei costretto a camminare…ritorni a guardare le persone dal basso verso l’alto…non sai per quanto non potrai più volare…poi accade ancora per incanto mentre leggi il messaggio di una nuova persona, mentre le stai parlando, ti accorgi che potrebbe aver bisogno di te…ed allora ecco che ritorna il vento tanto odiato, stavolta però è diverso…è caldo ed è calmo, ti accarezza il viso, le braccia sia aprono per accoglierlo ed in quel momento senti delle leggere punture sulla schiena, prima le senti in punti sparsi poi piano piano le senti ovunque, istintivamente appoggi le mani e senti delle piccole nuove piume che stanno spuntando, le senti crescere piano piano…lentamente senti che i piedi iniziano a sollevarsi da terra e la prima cosa che fai non è volare…ma provare le ali avvolgendo dentro di esse la persona che te le ha fatte crescere perché da quel momento quelle ali gli appartengono…ogni volta che accade questo cambiamento nulla è come prima…agli occhi delle persone le ali son sempre perfette bianche e pronte a volare ovunque ma provate a guardare la schiena di coloro che le portano…accarezzatela con la mano e sentirete tante piccole cicatrici, chiede pure a cosa sono dovute…la risposta sarà: “…vedete…siamo angeli ogni volta che riusciamo ad aiutare qualcuno, poi ne portiamo le cicatrici…”

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A question…

23 luglio 2009 Nessun commento

Chiedetemi tutto, ma non fatemi una domanda, forse la risposta non vi piacerà e molto probabilmente cambierà tutto…niente sarà come prima…niente…e non dite che è sempre meglio sapere la verità…è una stupidata…

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Only in my mind…and nowhere…

23 giugno 2009 Nessun commento

Alzatevi, correte, sorridete, gioite, amate, fateviamare, divertitevi, baciatevi,
abbracciatevi, parlate, emozionatevi, piangete, consolatevi, osservatevi, coccolatevi
…mai una parola in prima persona…mai…però voi che potete, fatele queste cose, non fatevele scappare…
la mia piccola “consolazione” è vedere voi che vivete…e sapere che nel bene o nel male via abbia potuto aiutare…

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E perché non la morte, piuttosto che una vivente tortura?

18 giugno 2009 Nessun commento

“Morire è come esser messi al bando di se medesimi. Silvia è un altro me: bandirmi da lei è esiliar me da me stesso: mortale esilio! Qual luce è luce, se non per veder Silvia? Qual gioia è gioia, se Silvia non mi è vicina? O se non altro poter pensare che mi è vicina, e godere almeno il riflesso della perfezione? Se una notte Silvia non mi è vicina, non ha armonia il canto del rosignolo; se un giorno non contemplo Silvia, quel giorno non esiste per me. Ella è l’essenza stessa di me ed io non sono, se quel suo dolce influsso non mi riscalda, non m’illumina, non mi carezza, non mi alimenta. Col sottrarmi alla condanna mortale non eviterei di morire: se mi attardo qui non vado incontro che alla morte, ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.”

William Shakespeare

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Sono stanco…

16 giugno 2009 Nessun commento

Non me ne vogliate ma purtroppo mi ritrovo a scrivere in questo blog…non so spiegarmi il perché ma in questo momento é l’unica cosa che voglio fare. Per chi avesse letto i precedenti interventi non troverà niente di nuovo, o almeno niente che non sia stato detto o narrato in precedenza…la cosa sorprende anche me, pensi di aver provato tutto o comunque pensi di aver toccato il fondo ed invece ti accorgi che non lo hai mai fatto e ogni volta sembra che questo fondo si abbassi sempre di più. Stanotte è la prima notte che non piove, una notte tranquilla dove il silenzio e la tranquillità la fanno da padrone ed invece…dentro di te sta piovendo…senti le gocce che pian piano ti appesantiscono l’anima e ti rendono stanco…stanco di provare emozioni, belle o brutte che siano. Verrebbe da pensare che l’anima sia come un foglio scritto con l’inchiostro, non importa il colore…provate ad immaginare a cosa accade quando lo bagnate…i colori si mischiano i disegni perdono la loro forma e le parole diventano illeggibili…ed il risultato è che il foglio tende a diventare una macchina nera senza forma e senza espressione…Ti senti a terra, non hai voglia di niente e di nessuno o forse si…già…che stupido, avresti voglia di qualcosa ma è meglio far finta di niente, meglio non considerare questa cosa…perché è un desiderio che fa male…fa male desiderarlo…ma basta, basta, basta, basta…ti guardi attorno e vedi gli altri che vivono, vivono e si costruiscono la loro vita…vedi amici che sorridono che affrontano la giornata con il sorriso, vedi amici soffrire e poi trovare ciò che cercano…a tutti è data una possibilità, un’occasione per rifarsi ma a te no…a te non è concessa…ma non perché te la sei già “giocata” ma semplicemente perché non ce l’hai…non hai il necessario per giocare al gioco della vita…ed allora resti ad osservare, ti limiti ad osservare gli altri e magari, qualora te lo chiedono, ti permetti di consigliare e in quel caso ti compiaci perché se poi loro “vincono” è come se vincessi anche tu…però ti domandi perché a te non succede così…perché?…sono stanco di domandarmelo, davvero…in questo blog le parole “stanco”, “basta”…compaiono poche volte e quando compaiono sono sempre più pesanti e più gravi…e molte volte, come questa, le parole sembrano venir meno…provi tanta rabbia che non sai nemmeno come esprimerla…sai solo che è dura…è dura andare avanti…è difficile da solo…però forza…coraggio…non cambieranno molto le cose…quindi conviene mettersi una bella maschera, con un bel sorriso stampato ed andare avanti…questa è la mia piccola bugia quotidiana…chissà quanti di voi leggendo questo intervento si domanderanno come mai queste parole, cosa mai potrà far nascere questi pensieri…ma non preoccupatevi, questi pensieri scompariranno non appena chiudete questo blog…

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Dicono di non cercare e di non aspettare…

28 marzo 2009 Nessun commento

“Per quel giorno, se mai verrà quel giorno,
in cui ti vedrò accigliare ad ogni mio difetto,
e chiuderà il tuo amore il suo conto estremo
spinto a tal giudizio da sagge riflessioni:
per quel giorno in cui m’incontrerai da estraneo
senza volgere al mio viso il sole dei tuoi occhi,
e l’amor, mutato da quel era un tempo,
troverà ragioni di una certa gravità:
per quel giorno, dovrò cercare asilo
dentro la coscienza dei miei soli meriti,
e alzerò davanti a me questa mia mano
per parare quanto addurrai a tua ragione.
Per lasciar me miserabile tu hai la forza delle leggi
mentre io d’esser amato non posso vantar diritti.”

William Shakespeare

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Sometimes happen? Let me know…

24 febbraio 2009 Nessun commento

“Lo sguardo suo su me posò, sfiorò la zampa ma paura non provò… son certo che mi sono illuso…
lei non mi aveva mai guardato con quel viso…”

Molte volte si usa dire…”la vita è una favola”…sicuramente la persona a cui è rivolta la frase allude quasi sempre ad un favola che abbia il lieto fine…ad una favola che da bambino magari lo accompagnava nel mondo dei sogni…che gli trasmetteva dolcezza, tranquillità…tuttavia esistono anche favole un pò meno belle…favole che da bambino magari odiavamo sentire perché ci facevano paura anche se alla fine avevano un lieto fine o quasi…proviamo per un momento a non pensare alla prime favole, a quelle belle e partiamo dal principio…”la vita è una favola”…bene…proviamo ora ad immaginare una favola un pò meno piacevole…è facile immaginare come vi voglia invitare a calarvi nei panni della favola “la bella e la bestia”…la bestia…resa tale per uno strano gioco del destino…e condannata a rimanerci…con la convinzione di essere bestia…sapendo di non poter chiedere nulla agli altri…sapendo che ogni gesto nei suoi confronti è qualcosa in più…sapendo che la gente non lo osserva ma lo guarda…vivendo di ricordi mai vissuti e di speranze che forse non gli appartengono…ce ne sarebbero da scrivere ma forse basta così…basta con l’immaginazione…e perdonate se quanto scritto non è fedele alla favola originale probabilmente, non me ne vogliate, ho fatto confusione con un’altra favola…forse un pò meno immaginaria…

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Le note della notte…

12 gennaio 2009 Nessun commento

“Buona notte a tutti, succede a volte di ritrovarsi nel letto e di non aver sonno, ti ritrovi a guardare il soffitto nero, a guardarlo con la speranza che possa suggerirti un dolce pensiero con cui addormentarti, con cui lasciarti andare tra le braccia del tanto amato e agognato Morfeo…stasera niente nuvole azzurre, niente fiori o farfalle, niente corse nei campi…stasera il soffitto rievoca delle dolci ma alquanto tristi note di una canzone..una canzone che non ricordi dove l’hai sentita…una canzone che ti dipinge…una canzone dove ogni nota sembra cogliere una sfumatura del tuo stato d’animo…che stasera purtroppo è malinconico…uno stato d’animo che conosci bene ma non capisci mai da cosa è scaturito…uno stato d’animo dove tante volte è bello rinchiudersi e che capiamo solo noi…uno stato d’animo che ti porta a dire “caspita, ci sarà un lieto fine” ma proprio quando lo pensi ti rendi conto di quanto sei lontano, di come le cose non siano cambiate nel tempo, di come sei solo davanti ai tuoi desideri ed allora fai l’unica cosa possibile, cerchi di leggere tra le righe, cerchi di capire cosa puoi fare e cosa non puoi fare, cerchi di capire cosa c’è che non va, se sei tu o saranno gli altri…ma tutto questo è inutile, a volte lo sforzo di capire accentua ancor di più il sentimento di malinconia…ma tu ci pensi, ci rifletti, ricordi a quando ti dicevano:” eh, non ti lamentare, fai una bella vita”…e pensi a quante volte a questa affermazione hai guardato negli occhi la persona che si trovava di fronte facendole un sorriso come per annuire quando invece la risposta era un’altra…perché solo tu sapevi come ti sentivi, sapevi che avresti voluto fare qualcosa d’altro e che forse quello che hai fatto era solo un modo per fuggire dai pensieri, gli stessi che ora il soffitto ti ripropone…ora però sei solo, non puoi fuggire, non c’è un aereo pronto a decollare, non puoi fare altro, ed allora fai, ancora una volta, l’unica cosa possibile, chiudi gli occhi ed ascolti, ascolti la melodia…lasci che la mente e il cuore vengano esposti a quei sentimenti che fingi di non avere, che fingi non tuoi…e ti rendi conto di come stai veramente…ti rendi conto di cosa ti manca…l’unica consolazione in tutto questo è sapere che il cuore sa, sa cosa proviamo e quando non riesce più, nemmeno lui, a capire e a sopportare ci fa un regalo, un regalo bellissimo…ci fa chiudere gli occhi e dormire…e se siamo fortunati ci fa trovare nel sogno quello che ci ha causato tanto malessere, perchè pensa che tutti, almeno nei sogni, devono avere ciò che desiderano…però non siate ingenui…dopo un sogno, bello o brutto che sia, c’è sempre il risveglio ma questa è tutta un’altra musica…mentre scrivo sento la musica sempre più lontana, la vista sempre più sfuocata, i battiti sempre più lenti…forse per stasera il mio cuore ha sofferto abbastanza…forse è arrivato anche per me il momento di dormire…”

Non badate all’ora dell’inserimento, è un commento scritto ieri notte.

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Come posso ritrovare la mia pace…

28 novembre 2008 Nessun commento

“Come posso ritrovare la mia pace
se il ristoro del sonno mi è negato?
Se l’affanno del giorno non riposa nella notte
ma giorno da notte è oppresso e notte da giorno?
Ed entrambi, anche se l’un l’altro ostili,
d’accordo si dan mano solo per torturarmi
l’uno con la fatica, l’altra con l’angoscia
di esser da te lontano, sempre più lontano.
Per cattivarmi il giorno gli dico che sei luce
e lo abbellisci se nubi oscurano il suo cielo:
così pur blandisco la cupa notte dicendo
che tu inargenti la sera se non brillano stelle.
Ma il giorno ogni giorno prolunga le mie pene
e la notte ogni notte fa il mio dolor più greve.”

William Shakespeare

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